TESORO, MI SI SONO RISTRETTI I RAGAZZI (HONEY, I SHRUNK THE KIDS) |
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di Joe Johnston, con Rick Moranis, Matt Frewer, Kristine Sutherland
(Stati Uniti, 1989)
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Da un lato la solita casetta, con praticello, buca lettere e conrnflakes a colazione; dall'altro, l'ignoto, la fantasia, l'invenzione. Non è la prima volta (basti pensare all'esempio tipico di E. T. ) che, per valorizzare i cosiddetti effetti speciali, si costruisce una storia contrapponendo al quotidiano più rassicurante la fantascienza più o meno spregiudicata: qui i ragazzi "si restringono" perché la macchina dell'inventore picchiatello si mette in moto inavvertitamente, miniaturizzando figli propri e dei vicini, che vengono spediti nell'infinitamente piccolo della dimensione casalinga. Nulla di nuovo, quindi? Si e no: perché questa produzione Walt Disney / Spielberg si segnala per qualcosa che va oltre l'eccellenza della fattura. Le motivazioni, innanzitutto: la "scomparsa" dei figli avviene per colpa del padre. Che, non contento della laserizzazione fatale, scopa via la sua ormai minuscola progenie direttamente nella spazzatura; la perde nell'erba del prato ormai trasformatosi (per gli allegri miniaturizzati) in fittissima giungla, e arrischia addirittura di mangiarseli, quando finiscono nella zuppa di cereali mattutini. Il rapporto padre / figlio, che ritroviamo frequentemente nell'ultima produzione americana, s'innesta allora in una tradizione iconografica saggiamente inserita nella memoria collettiva dello spettatore: da Pollicino a Tarzan, dal mondo delle fiabe a quello dei miti cinematografici, la storiella si alimenta con vivacità e buon gusto di un'irrealtà infantile che abbiamo finito col tempo per considerare normale. Rick Moranis, nel quale qualcuno giura di vedere il Jerry Lewis o Woody Allen di domani, aggiunge una nota assurda al tutto: e la comicità graficamente cartoon del film contribuisce intelligentemente a relativizzarlo.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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